I Migliori Film Di Sempre Sulla Corsa

I migliori film di sempre sulla corsa

Il podismo è, soprattutto, carattere e competizione: due componenti che, se ben si alleano in pista, fra oneste rivalità per guadagnare il podio o, comunque, postazioni soddisfacenti, ancor più si rendono protagoniste di pellicole significative, degne di nota, conosciute da un vasto pubblico, senza dubbio coinvolgenti sia come senso di gara che di lealtà, impegno e successo sportivo.

Impossibile, credo, nel citarne qualcuna fra le più significative, non partire da “Forrest Gump”, capolavoro hollywoodiano del 1994, vincitore di 6 Premi Oscar e 3 Golden Globes, più numerose altre candidature. Il protagonista, che dà il titolo al film interpretato da uno straordinario Tom Hanks, ripercorre la vita in quasi tutto il suo percorso, da persona ritenuta poco intelligente e con una malformazione alle gambe, che si riscatta davanti agli occhi del mondo correndo, con una straordinaria metafora rappresentata proprio dalla corsa stessa. Forrest attraversa l’America dall’Atlantico al Pacifico, addirittura più volte, correndo e diventando leggenda, davanti alla folla di seguaci che lo seguono, dimostrando come lo sport, e la corsa in particolare, possono riscattare anche i più (apparenti) deboli.

Altro capolavoro è senza dubbio “Momenti di gloria”, tratto dalla storia vera di due atleti che vincono le più importanti gare di corsa nelle Olimpiadi di Parigi del 1924. Entrambi inglesi, sono però diversi per estrazione religiosa: l’uno appartenente alla Chiesa cristiana scozzese, l’altro ebreo, che scorge nello sport ila maniera per sconfiggere i pregiudizi sulla sua origine. Entrambi troveranno nella corsa il riscatto per rendere onore a Dio e a loro stessi. Ebbe sette nomination agli Oscar, vincendone quattro, più un Golden Globe. Memorabile anche la colonna sonora, del compositore greco Vangelis, divenuta un inno universale per le più importanti competizioni sportive.

L’atleta – Abebe Bikila” è la terza pellicola che vogliamo segnalarvi: film biografico del 2009, narra gli ultimi anni di vita del celebre maratoneta etiope, forse il più grande di tutti i tempi, l’atleta che vinse la prima medaglia d’oro del continente africano alle Olimpiadi di Roma del 1960, dove tagliò il traguardo a piedi nudi, e a Tokyo quattro anni dopo. Eroe nazionale e simbolo della volontà di non arrendersi nemmeno dopo l’incidente che lo privo dell’uso delle gambe, la storia di Abebe Bikila aveva ispirato, in parte, anche una scena de “Il maratoneta”, in cui il protagonista, interpretato da Dustin Hoffman, trova un’inarrestabile ispirazione nel filmato che vede il campione etiope trionfare a piedi nudi alle Olimpiadi sull’asfalto capitolino.

E proseguiamo la rassegna con “Running Brave”, un altro film biografico, uscito nel 1983, che descrive le gesta sportive di Billy Mills, un giovane pellerossa dei Sioux, che lascia la sua riserva per l’attrazione alla corsa di fondo. I suoi sforzi, l’impegno e la grande costanza lo porteranno a vincere, innamorato dell’atletica, la medaglia d’oro nei 10000 metri alle Olimpiadi di Tokyo del 1964.

Non può mancare nemmeno “La corsa di Jericho”, in realtà film nato per la tv, ma diffuso più ampiamente dal 1981, dopo aver vinto un Emmy e un premio importante al Festival del Cinema di Deauville. Narra le gesta sportive di un ergastolano in California, che cerca di sopravvivere grazie alla sua passione e al talento per la corsa. I dirigenti del carcere si rendono conto delle sue potenzialità vedendolo correre un miglio in soli 4 minuti. Correrà la sua gara vittoriosa alle Olimpiadi addirittura in 3’50”.

E terminiamo la breve carrellata con “Running – Il vincitore”, film canadese del 1979, interpretato da Michael Douglas nei panni di un uomo che sogna di partecipare alla corsa olimpionica, per la quale ha sacrificato l’unità della famiglia e il suo lavoro. Riuscirà a partecipare alla competizione fra mille sacrifici, ma un incidente lo metterà fuori gara poco prima dell’arrivo: senza arrendersi, continuerà fino al traguardo, applaudito comunque da tutto il pubblico come vincitore morale.

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