Come correre al freddo influisce sul sistema immunitario
Entriamo in inverno e l’allenamento sotto il costante freddo può ridurre la funzione immunitaria del corpo rendendo gli atleti più esposti alle malattie. È questo che sostiene una ricerca, pubblicata su Plosone.org. Tuttavia, quando i soggetti sottoposti alla ricerca hanno dapprima rispettato un protocollo di pre-esercizi a bassa intensità, la loro risposta immunitaria è migliorata, anche a seguito di un esercizio fisico di intensità moderata.
I ricercatori hanno scoperto che quando i soggetti si esercitavano in condizioni di temperatura neutra – attorno ai 22 gradi – i loro corpi riuscivano a dare una forte e varia risposta ai test che misurano la funzione immunitaria ed endocrina del corpo. Invece, quando si esercitavano al freddo – attorno agli 0 gradi – la risposta era molto più bassa.
Nove soggetti, tutti uomini, sono stati fatti esercitre su di un tapis roulant alle due temperature, indossando pantaloncini e t-shirt in entrambe le condizioni. I ricercatori hanno quindi prelevato dei campioni di sangue per misurare la variazione nei fattori immunologici ed endocrini mentre i soggetti camminavano e poi in esecuzione al ritmo che dei corridori considerano quello di una corsetta di recupero. Per osservarli nello stato più freddo, i partecipanti sono stati messi a sedere in una camera fredda per 40 minuti, due ore prima di allenarsi.
I ricercatori ritengono che l’aumento della risposta della norepinefrina è probabilmente la responsabile per la spinta del sistema immunitario. La norepinefrina è infatti un neurotrasmettitore rilasciato dalla ghiandola surrenale che contribuisce alla risposta immunitaria aiutando il corpo in caso di attacchi. I ricercatori hanno sottolineato che gli effetti sono stati studiati solo a bassa intensità, mentre a moderata o alta intensità di allenamento gli effetti potrebbero quindi anche essere differenti.
Di contro, un’altra ricerca del Dottor Dominique Gagnon ha dimostrato che vi è un maggior utilizzo dei grassi durante l’esercizio al freddo, questo dovrebbe voler significare che è più facile conservare le riserve di glicogeno muscolare, che già sono piuttosto limitate, quando si corre a lungo al freddo. Egli fa notare che lo zucchero resta il modo più veloce per alimentare l’esercizio fisico, ma che è presente in quantità molto inferiore rispetto ai grassi. Perciò, se in questo modo si può incrementare l’utilizzo dei grassi come “carburante energetico”, di riflesso si stanno salvando degli zuccheri per momenti successivi, prevenendo l’affaticamento precoce durante l’esercizio fisico.
Immagine di copertina: foto Flickr by bradhoc, licenza CC BY.
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