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Corsa e inquinamento

Nonostante le misure che vengono messe in atto per la protezione dell’aria la qualità della stessa non è sempre al top. Si parla di PM10 di inquinamento atmosferico, di smog e di conseguenze derivate. Come fare dunque per scongiurare i rischi legati a questo problema presente soprattutto a chi pratica corsa?

Intanto cerchiamo di capire qual’è il nostro nemico quando si parla di inquinamento.

Le polveri sottili sono composte da sostanze tossiche e cancerogene e sono in grado di raggiungere ed accumularsi nelle parti più profonde e delicate dei nostri polmoni. Il traffico automobilistico è la causa principale di questa forma di inquinamento.

La sigla PM 10 indica il  Particulate Matter, ossia: Materia Particolata (in piccole particelle).

10 significa che le particelle hanno un diametro inferiore ai 10 micron (10 millesimi di mm).

Sono  particelle microscopiche non visibili a occhio nudo,  minuscoli frammenti di sostanze organiche (fibre animali e vegetali, pollini, batteri, spore) e inorganiche (metalli pesanti, fibre di amianto, solfati, nitrati, polveri di carbone e di catrame, ecc) diffuse nell’aria, per questo si parla di particolato atmosferico o aerodisperso.

Il PM 2,5 , la frazione più fine del PM10, è particolarmente insidioso perché entra nei nostri polmoni a ogni respiro ed è tanto piccolo che raggiunge  facilmente gli alveoli polmonari.

La continua entrata di elementi estranei negli alveoli può danneggiare lo strato di cellule responsabili degli scambi gassosi (l´entrata di ossigeno e la fuoriuscita di anidride carbonica) e provocare problemi alla respirazione.

Se queste sostanze si accumulano nell’organismo, essendo tossiche o cancerogene, possono provocare nel tempo l’insorgenza di malattie gravi.

La pericolosità del PM 10, ed in particolare del PM 2,5 , è stata dimostrata da numerosi studi epidemiologici.

Ecco i consigli per ridurre i rischi legati alla corsa in zone che non vantano una qualità dell’aria adeguata:

E’ bene allenarsi evitando i giorni più afosi, quelli in cui manca la classica e pura brezza. E anche i giorni più “neri” per quel che riguarda la concentrazione di inquinati.

Occorre scegliere con cura gli orari dei propri allenamenti: meglio evitare le ore di punta, quelle di traffico intenso e optare per gli orari più tranquilli: la mattina presto, la sera.

E bene anche pianificare il percorso che si intraprende e optare per una zona meno trafficata, evitando incroci, semafori e zone dove transitano i mezzi pesanti. Scegliere zone immerse nella natura: parchi, spiagge, piste dedicate alla corsa. Meglio ancora se si controlla la qualità dell’aria monitorando i diversi siti che li rilevano prima di decidere dove allenarsi.

Usare la maschera antismog capace di proteggere in modo efficace dagli agenti inquinanti rappresenta un’ottima soluzione, in questi casi è opportuno usare una maschera certificata e non cadere nell’errore, grossolano ma molto comune, di usare le semplici maschere igieniche che nulla valgono sotto l’aspetto protezione. Meglio optare per maschere dotate di valvola in grado di evitare la formazione di condensa e più adatte all’uso dove presente sollecitazione respiratoria, come nel caso della corsa.

Con questi accorgimenti si evita di respirare il pm 10 dannoso per la salute e decisamente compromettente per il nostro allenamento che deve essere volto non solo alla tonificazione del corpo ma anche al miglioramento dell’efficienza respiratoria, impossibile da realizzare in una zona inquinata.

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