Come aumentare il fiato
La mancanza di fiato rappresenta un ostacolo agli allenamenti. Spesso accade infatti che ci si sente ancora capaci di dare a livello muscolare ma che non si può continuare perché si ha il classico fiatone.
Il cosiddetto fiato corto quindi costringe ad interrompere l’allenamento, e questo accade in particolare ai runners.
Come superare questo ostacolo?
l fiato corto (o dispnea) è un sintomo che indica una soggettiva difficoltà respiratoria.
Si tratta di una manifestazione che può essere acuta (da pochi istanti ad alcune ore) o cronica (almeno un mese) e può essere attribuita a cause cardiopolmonari o di altra natura.
Le cause più frequenti del fiato corto includono crisi d’asma, polmonite, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e infarto miocardico.
Il fiato corto si manifesta in alcune gravi patologie ma anche per disturbi legati all0ansia, alla depressione ed agli attacchi di panico.
Per quel che concerne la mancanza di respiro cronica, l’insufficienza cardiaca è una delle cause principali. Il fiato corto si manifesta anche in presenza di bronchiti, enfisema, fibrosi cistica, pneumopatie interstiziali e tumori polmonari primitivi o metastatici.
La mancanza di fiato può dipendere anche da disordini metabolici, dall’ obesità, dall’ipertiroidismo, dalle aritmie, dalle neuromiopatie dall’ inalazione di corpi estranei, anemia e decondizionamento fisico (condizione nella quale la dispnea si verifica sotto sforzo in soggetti che conducono uno stile di vita sedentario). Escluse ovviamente queste patologie più o meno gravi, quando si corre e non si è allenati si può avere a che fare con il fiato corto, condizione che nulla ha a che vedere con il quadro di cui sopra.
Per aumentare il fiato occorre praticare attività di tipo aerobico che richiedono uno sforzo moderato che sia però prolungato nel tempo, l’allenamento dovrà durare almeno 40 minuti.
Occorre avere costanza e quindi non saltare gli allenamenti, seguire la tabella di marcia e integrare le uscite di corsa anche con altri esercizi come il salto alla corda che si può cominciare con delle sessioni da tre minuti di salto normale e alternate, una volta ottenute dei miglioramenti, a degli scatti a ginocchia alte di 10 secondi fino a ripetete la serie di tre minuti minimo tre volte.
Anche la bicicletta consente di aumentare il fiato, idem per le lunghe camminate
La bicicletta può essere dunque utilizzata come metodo di allenamento per chi corre?
In effetti per quel che concerne lo sforzo è bene sottolineare che chi corre in bici usa fino al 60% di forza massima mentre la forza nella corsa varia da un 20% nella maratona ad un massimo del 30%
La componente anaerobica è invece decisamente minore nel ciclismo rispetto alla corsa.
I muscoli sono coinvolti in maniera diversa nei due sport, infatti anche la conformazione della massa muscolare delle gambe è differente nei due atleti.
Chi corre consuma anche e soprattutto in base ai chilometri percorsi mentre chi va in bici consuma soprattutto per l’intensità dello sforzo che compie.
Per fare si che il ciclismo sia allenante per la corsa occorre fare uno sforzo che arrivi almeno al 90% del massimale altrimenti, tranne che per motivi riabilitativi, si tratta di allenamenti non significativi sotto il punti di vista anaerobico. Per allenarsi in bici (in funzione della corsa) occorre fare una seduta che sia almeno il triplo rispetto a quella dedicata alla corsa, meglio se in MTB su percorsi mediamente duri e non troppo semplici.
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